Le Pentole della SALUTE sono pentole di alta qualità, impiegate inizialmente dai cuochi nell’uso professionale e in seguito favorevolmente utilizzate nell’ambito domestico.
Sono fatte di Alluminio alimentare, quindi sono molto leggere e maneggevoli (1/3 del peso specifico dell’acciaio inox) e sono prodotte mediante il più recente ed innovativo trattamento G.H.A. Golden Hard Anodizing (Brevetto N. EP1207220): una speciale ossidazione anodica dura che, unita all’impiego degli IONI D’ARGENTO, conferisce a questi utensili caratteristiche biotecnologiche di estremo interesse, costituendo il segreto vincente per una CUCINA SANA che inibisce la proliferazione batterica, conservando i sapori originali dei cibi, con pentole indistruttibili.
L’argento allo stato atomico impiegato rende tali utensili altamente igienici e salutari, in quanto privi di batteri e senza cessioni da parte del metallo. Inoltre non prolificando i batteri né durante nè dopo la cottura, si possono conservare tranquillamente i cibi all’interno di queste pentole.
Argento (ioni di Ag+) è un ingrediente chiave nella tecnologia del GHA come naturale antibatterio studiato nei secoli di storia.
L’argento è un metallo prezioso che nell’antichità fu considerato in competizione con l’oro e veniva scambiato alla pari con esso (grazie alle sue proprietà antibatteriche) fino al momento in cui si comprese che l’oro era un metallo più raro e quindi più prezioso.
Nel 4000 A.C.
Gli Egiziani rivestivano le cisterne conteneti acqua potabile con argento per ridurre l’insorgere di malattie causate da acqua contaminata.
Nel 1200 A.C.
I Fenici usavano giare d’ argento-rigate per conservare l’acqua durante la navigazione.
Nel 500-400 A.C.
Attraverso reperti archeologici si è potuto appurare che i Greci ed anche gli Etruschi mettevano delle placche d’argento sulle ferite, specie di guerra, per accelerare la loro cicatrizzazione.
Nel 78
Plinio il vecchio, naturalista romano, descrive come le proprietà dell’argento contribuiscono alla cura delle ferite. I romani mettevano piccole barre di argento negli acquedotti per purificare l'acqua.
Nel 700
Gli imperatori Cinesi usano utensili di argento per prevenire la trasmissione di malattie.
Nel 980-1037
Avicenna, Filosofo e medico islamico, usava pillole di argento per purificare il sangue.
Nel 1000
Una delibera del Vaticano decretava che i comuni calici dovevano essere fatti d’argento per ridurre la trasmissione di malattia tra parrocchiani e preti.
Nel 1350-1600
Famiglie ricche in Europa usavano posate e piatti d’argento per proteggersi dalle pestilenze.
Nel 1700
Si scoprì che i bambini che erano alimentati con cucchiai d’argento erano più sani di quelli alimentati con cucchiai di altri metalli.
Nel 1819
L’Argento fu usato per la prima volta come ingrediente per amalgamare l’otturazione dei denti.
Nel 1850
I Pionieri americani mettevano monete d’argento nei contenitori d’acqua e latte per prevenire la crescita di batteri ed alghe.
Nel 1881
Carl Crede, ostetrico tedesco, metteva gocce di nitrato d'argento sugli occhi dei neonati per prevenire infezioni dell’occhio.
Nel 1893
Karl Von Wilheim Nageli, botanico svizzero, pubblica una ricerca che dimostra le proprietà antibatteriche dell’argento.
Nel 1900
Numerosi prodotti farmaceutici, a base d’argento, appaiono sul mercato tra i quali l’antibiotico Argyrol.
Nel 1960
La Nasa usa argento per purificare l’acqua sulle astronavi.
Nel 1970
L’ Argento in polvere viene usato per la cura di ferite, scottature e piaghe.
Si noti che gli ioni d’argento (Ag+) esercitano nell’ambiente ad essi circostante, un’azione antibatterica molto più efficace rispetto a quella esercitata dallo stesso argento solido e con costi notevolmente inferiori.
Da questi ricercatori fu scelta la superficie dell’alluminio ossidato come base per il fissaggio permanente degli ioni Ag+.
Oggi di fronte a patogeni resistenti all'antibiotico, l’argento sta riemergendo come un importante agente antibatterico perché svolge un’azione unica nell’attaccare ed uccidere micro-organismi che provocano infezioni.
Il mercato si sta sempre più avvicinando alla naturale soluzione nell’affrontare l’insorgere di batteri e muffe; oggi poche tecnologie con ioni di argento possono garantire nel tempo standard di igiene al top, e la combinazione delle proprietà biotecnologiche dell’anodizzazione dura (alta durezza superficiale, refrattarietà alle alte temperature) e degli ioni di argento Ag+ (naturale antibatterico, autolubrificante, anticorrosione, antistatico), come il trattamento di GHA, offre una vita molto più lunga al rivestimento.
- elevata capacità antibatterica ed antimuffa
- resistenza alla corrosione ed all’usura
- elevata conducibilità termica
- temperatura di cottura uniforme
- risparmio energetico
Performances | Antiaderenza | Antibatterio | Anticessione | Antiodore | Trasmissione del calore |
Resistenza alla fiamma |
Antigraffio | Durata | Antiossidante | |
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Tipo di pentola | Pentola nuova |
Pentola vecchia |
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Alluminio trattato con G.H.A. " Pentole della SALUTE " |
discreta | buona | SI | SI | SI | ottima | ottima | ottima | ottima | ottima |
Alluminio nudo | nulla | nulla | NO | NO | NO | ottima | buona | nulla | media | nulla |
Alluminio rivestito con PTFE | ottima | scarsa/nulla | NO | NO | NO | discreta | scarsa | pessima | scarsa | scarsa |
Acciaio inox | nulla | nulla | NO | NO | NO | scarsa | ottima | buona | ottima | nulla |
Rivestimento color ceramica su Alluminio | ottima | scarsa/nulla | NO | NO | NO | discreta | scarsa | pessima | scarsa | scarsa |
Con i batteri purtroppo si deve convivere. Se prendiamo in considerazione le carni, i batteri sono presenti e si sviluppano sin dalla macellazione ed anche durante il confezionamento e la distribuzione dei prodotti. Nel periodo del congelamento delle carni i batteri non muoiono bensì interrompono la loro proliferazione che riprende già dallo scongelamento e soprattutto aumenta fortemente durante la cottura delle stesse cessando completamente alla temperatura di 100°C alla quale li possiamo considerare tutti morti. E’ bene osservare che dalla degradazione dei batteri provengono le tossine di natura più o meno tossica secondo la specie batterica che le produce. Il trattamento GHA, mediante gli ioni d’argento inibisce la proliferazione batterica ed assolve sia alla eliminazione delle tossine che alla conservazione della fragranza dei sapori originali dei cibi.
Esempio:
Il grafico rappresenta la proliferazione batterica in funzione della temperatura. L’area sottesa dalle due curve rappresenta la massa batterica che contamina i cibi alterandone il sapore originale. Si osservi come nei contenitori senza il trattamento GHA la massa batterica si sviluppi particolarmente nel campo fra 20° e 90°C mentre in quelli con il trattamento agli ioni d’argento (GHA) la massa batterica resta quella originale e di entità molto ridotte estinguendosi poi a 100°C. Vale la pena di ricordare che nelle pentole con il trattamento GHA gli ioni d’argento sono impiantati stabilmente nello strato superficiale dell’ossido anodico duro, il quale non è più alluminio puro, che fonde a 680°C, bensì è stato trasformato in Al203 (ossido di alluminio) che è più duro dell’acciaio temprato (550HV) e fonde a 2100°C. Pertanto le pentole con il trattamento GHA sono praticamente indistruttibili e conservano tutte le peculiari proprietà inalterate nel tempo.
Il trattamento G.H.A.® è la più recente ed innovativa tecnologia applicabile alle superfici di tutte le leghe a base alluminio (leghe leggere). Consiste in uno speciale trattamento di ossidazione anodica, con spessore programmabile da 1 a 100µm, a cui segue una sigillatura delle microporosità mediante ioni d’argento (Ag+).
L’elevata durezza dell’ossido anodico, HV 500-550, unita alle straordinarie proprietà degli ioni d’argento conferiscono alla superficie trattata caratteristiche biotecnologiche di estremo interesse applicativo (vedi tabella 1), che vanno dal campo farmaceutico ed alimentare, a quello tecnico e scientifico.
Vale la pena di osservare che questo speciale strato superficiale, durissimo e refrattario al calore, è inasportabile e sopporta qualsiasi maltrattamento come quello del taglio della carne dentro alla pentola o l’uso di pagliette abrasive durante il lavaggio.
Caratteristiche biotecnologiche | ||||||
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Materiale | Durezza HV | Temperatura di fusione | Coefficiente d’attrito | Capacità batteriostatica | Resistenza alla corrosione SST | Resistenza all’usura |
Lega di alluminio | 70÷100 | 680°C | 0,44 | nessuna | 100 ore | 102 ore |
Ossido di alluminio con trattamento G.H.A.® |
500÷550 | 2100°C | 0,025 | elevatissima | 10.000 ore | 105 ore |
Ossidazione dura | 500÷550 | 2100°C | 0,15 | nessuna | 200÷500 ore | 103 ore |
Si noti che lo spessore di trattamento, variabile da 1 a 120µm, è inasportabile in quanto gli ossidi anodici si formano direttamente sulla superficie del pezzo, che costituisce l’anodo, generando uno strato ossidato che per circa il 50% diffonde all’interno e per l’altro 50% accresce sulla superficie (vedi fig. A).
Fig. “A” es. di ossidazione G.H.A.® con spessore 30µm
Il trattamento G.H.A.® risulta estremamente interessante anche sotto il profilo economico in quanto utilizza l’argento, materiale nobile e costoso, allo stato atomico, entità piccola ed omogeneamente distribuibile, particolarmente efficace perché lo ione Ag+ è sempre pronto ad interagire conferendo le proprietà elencate in tabella.
Proprieta degli ioni di argento Ag+ |
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Resistenza alla corrosione
A molti progettisti e tecnologi è ormai noto il trattamento G.H.A. delle leghe leggere che consiste nel miglioramento dell’ossidazione anodica dura grazie alla sigillatura dei nanotubi mediante ioni d’argento.
Vale la pena di ricordare che nell’ossidazione anodica la trasformazione della parte corticale da Al in Al2O3 genera uno strato che non è di natura amorfa ma è composto da cristalli molto compatti di forma esaedrica, disposti a nido d’ape.
Questa struttura è molto dura (500÷700 HV) è refrattaria al calore (fonde a 2.100° C) e non è facilmente attaccabile dagli agenti chimici. Purtroppo la presenza di nanotubi perforanti, ubicati al centro del cristallo esaedrico, rende lo strato permeabile e quindi vulnerabile se posto negli ambienti corrosivi.
Il brevetto giapponese (Brevetto N. EP1207220) consiste proprio nel sigillare i nanotubi con gli ioni d’argento, metallo principe degli inossidabili. Ecco allora che la resistenza alla corrosione NSS dello strato G.H.A. aumenta esponenzialmente passando da 200÷500 ore dell’ossido anodico a 10.000÷15.000 ore del GHA.
Da prove di laboratorio si è potuto constatare che anche per le superfici porose, come quelle delle fusioni in terra o in conchiglia, particolarmente difficili da ossidare, la resistenza alla corrosione può ulteriormente aumentare mediante verniciatura della superficie precedentemente “giaccata”. Infatti la vernice genera un effetto barriera che difende la zona sottostante che a sua volta offre al film di vernice, oltre ad una buona adesione, una base sicura su cui appoggiarsi.
Inoltre eventuali porosità non perfettamente “giaccate”, venendo riempite dalla vernice, riducono gli effetti negativi del difetto. (Vernice consigliata: fondo zincante + vernice poliestere).
La superficie G.H.A. verniciata trova applicazioni in tutti i casi in cui il particolare, oltre alla resistenza alla corrosione, debba rispettare determinati canoni estetici.
Caratteristiche biotecnologiche | ||||||
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Materiale | Durezza HV | Temperatura di fusione | Coefficiente d’attrito | Capacità batteriostatica | Resistenza alla corrosione SST | Resistenza all’usura |
Lega di alluminio | 70÷100 | 680°C | 0,44 | nessuna | 100 ore | 102 ore |
Ossido di alluminio con trattamento G.H.A.® |
500÷550 | 2100°C | 0,025 | elevatissima | 10.000 ore | 105 ore |
Ossidazione dura | 500÷550 | 2100°C | 0,15 | nessuna | 200÷500 ore | 103 ore |
Resistenza all’usura abrasiva
L’argento è un vero e proprio lubrificante solido ed abbatte notevolmente il coefficiente d’attrito delle superfici striscianti (scivolosità) e, sulle parti “giaccate”, l’azione autolubrificante dell’argento è resa particolarmente efficace dalla sua uniforme distribuzione su tutta la superficie di contatto. Inoltre i nanotubi dei cristalli di ossido anodico costituiscono efficaci serbatoi per gli atomi d’argento, consentendo di mantenere le stesse caratteristiche di lubrificazione durante la riduzione, per usura abrasiva, dello spessore ossidato.
Si verifica inoltre che le superfici di organi meccanici sollecitate a strofinio presentano un automiglioramento con autolucidatura delle piste di contatto e se i carichi specifici rientrano entro certi limiti si possono garantire durate di funzionamento semiperenni.
Inotre vale la pena di sottolineare il requisito dell’inasportabilità dello strato “giaccato”, al contrario dei coating come la cromatura, la nichelatura chimica o il Cheniflon che, pur essendo più duri del “GHA”, presentano il grave pericolo della sfogliatura.
Infatti nelle leghe leggere il distacco della pellicola di cromo o di nichel, anche quando il rivestimento è stato eseguito con cura, è soltanto una questione di tempo, ciò è dovuto al differente coefficiente di dilatazione termica dell’alluminio rispetto a quello del cromo e del nichel.
Risultati di prove tribologiche su 3 trattamenti antiusura | |||
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Campione
di Anticorodal 100 con trattamento superficiale spessore 25 μm: |
Durezza strato superficiale HV 0,05/15” |
ΔPeso gr. |
Profondità
solco μm |
GHA® | 520 | 0,0006 | 4μm |
NICHEL-TEFLON | 730 | 0,0013 | 19,5μm |
NICHEL CHIMICO | 780 | 0,0025 | 30μm |
Per queste ragioni il processo GHA è particolarmente indicato per tutte le leghe a base alluminio e può essere considerato, per le caratteristiche che conferisce, un trattamento altamente innovativo in quanto è in grado di ridurre notevolmente i costi dei manufatti migliorandone i requisiti.
Prof.Franco Cicerchia